ilAmpelomyces quisqualis è un microrganismo utilizzato in agricoltura nella lotta microbiologica contro le malattie delle colture, in particolare lemuffa in polvere. Biologicamente è un fungo di divisione Ascomycotafamiglia Feosfaraceae. Questo ascomicete appartenente alle feosferiaceae è oggetto di studi da secoli, con le prime applicazioni nella lotta biologica all'oidio risalenti agli anni '1930. Negli ultimi anni l'agricoltura intensiva ha portato allo sviluppo di ceppi di oidio sempre più resistenti ai fungicidi classici, sfruttando così le potenzialità diAmpelomyces quisqualis come utile alleato nella difesa biologica delle colture.

Vediamo quindi il meccanismo d'azione di questo microrganismo e su quali colture viene applicato.

Meccanismo d'azione diAmpelomyces quisqualis

Pycnidium di Ampelomyces quisqualis
Il microrganismo Ampelomyces quisqualis è presente sia negli ambienti naturali che nei terreni su cui si praticano le colture agricole. Si nutre direttamente dalle cellule vive dell'ospite, comportandosi come un micoparassita biotrofico. Questo fungo agisce infettando le ife, i conidiofori e i cleistoteci dell'oidio, che è un altro fungo (dannoso). Sull'oidio, questo microrganismo dà origine ai picnidi, che sono i corpi fruttiferi del fungo. Lo svernamento avviene allo stadio picnidium, ed in primavera il corpo fruttifero rilascia i conidi nelle stesse colonie dell'oidio, trasportati dall'acqua, come ad esempio la pioggia battente. In pratica infetta il patogeno responsabile dell'oidio, sviluppandosi al suo interno.
Quindi inizia il processo di formazione del picnidio, che provoca la devitalizzazione dell'oidio entro 2-4 giorni.

Condizioni ambientali favorevoli aAmpelomyces quisqualis

Lo sviluppo ottimale di Ampelomyces quisqualis è compreso in un intervallo di temperatura compreso tra 20 e 30°C, con elevata umidità ambientale e pioggia. Se la stagione è favorevole, può compiere diversi cicli di sviluppo, diffondendo questa sorta di buona infezione nel contrasto dell'oidio.

EffettiAmpelomyces quisqualis sull'oidio

Ampelomyces quisqualis
Le piante colpite da oidio hanno tipicamente una patina biancastra e polverosa (da cui i nomi comuni di nebbia e bianco cattivo) che si diffonde progressivamente su tutta la superficie fogliare.
Nelle colonie di oidio parassitato da Ampelomyces quisqualis osserviamo l'arresto della produzione delle spore di oidio, con il colore della patina che vira al grigio-brunastro e la malattia che si arresta e regredisce.

Su quali colture possono ilAmpelomyces quisqualis

Essendo un micoparassita specifico degli odi e avendo un ampio spettro di azione sulle forme più comuni di oidio nelle colture, ilAmpelomyces quisqualis è efficace controoidio della viteoidio delle cucurbitacee, oidio delle solanacee, iloidio delle rosel'oidio della fragola.
In particolare, nella difficile lotta contro quella della vite, ilAmpelomyces quisqualis ha mostrato un'eccellente efficacia nel ridurre significativamente il potenziale di svernamento del patogeno, infezioni fortemente limitanti dell'anno successivo. L'azione si è rivelata efficace sia in pieno campo che in serra.

Tecnica di intervento

ilAmpelomyces quisqualis è un microrganismo già presente in natura. Il trattamento è preventivo piuttosto che curativo e la tecnica prevede interventi stagionali e periodici volti ad aumentare le popolazioni naturali. I periodi di esecuzione devono essere quelli in cui si manifesta solitamente l'oidio nelle colture interessate.
I trattamenti sono tanto più efficaci quanto più basso è il livello di inoculo della malattia. Sulla vite, ad esempio, non dovrebbe esserci più del 3% di foglie infette. Pertanto, la massima attenzione è riservata al monitoraggio dello stato di salute delle piante e di conseguenza alla scelta del momento più opportuno per intervenire.

Modalità pratiche d'uso

Attualmente esiste un solo prodotto autorizzato basato su Ampelomyces quisqualisdetto AQ 10 GLe puoi acquistarlo senza bisogno del licenza necessaria per l'uso dei prodotti fitosanitari.
Il prodotto contiene le spore del microrganismo che si distribuiscono sulle colture attraverso l'acqua. Il mezzo acquoso permette la reidratazione delle spore e, in prossimità dell'ospite, la germinazione con la formazione di un tubo che penetra nell'ifa dell'oidio.
Per massimizzare l'efficacia del prodotto, si consiglia di effettuare i trattamenti la sera, allungando così il tempo di bagnatura, che deve essere anche accurato.
L'acqua utilizzata per la miscelazione deve avere un pH compreso tra 6 e 8.
Per una maggiore efficacia si consiglia di non mescolare il tutto con altri prodotti fungicidi (rame, zolfo).

conservazione

Come altri prodotti per la difesa microbiologica delle colture (es bacillo thuringiensis, Beauveria bassiana, bacillus subtilis, nematodi entomopatogeni, tricoderma), un'adeguata conservazione è fondamentale per mantenerne l'efficacia nel tempo. Il consiglio è di seguire rigorosamente quanto scritto in etichetta.

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Filippo Owell

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